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Il Tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico e fu adottato prestissimo dai cristiani.

 

Tale segno si trova già nelle catacombe a Roma. I primi cristiani adottarono il Tau per un duplice motivo. Esso, come ultima lettera dell’alfabeto ebraico, era una profezia dell’ultimo giorno ed aveva la stessa funzione della lettera greca Omega “Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente dal fonte dell’acqua della vita... Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine” (Ap.21,6; 22,13).

 

Ma soprattutto i cristiani adottarono il Tau, perché la sua forma ricordava ad essi la croce, sulla quale Cristo si immolò per la salvezza del mondo.

 

San Francesco d’Assisi, per la somiglianza che il Tau ha con la croce, ebbe carissimo questo segno, tanto che esso occupò un posto rilevante nella sua vita come pure nei gesti.

In lui il vecchio segno profetico si attualizza, si ricolora, riacquista la sua forza salvatrice ed esprime la beatitudine della povertà, elemento sostanziale della forma di vita francescana.  Il Tau era inoltre per il Santo il segno concreto della sicura salvezza, e la vittoria di Cristo sul male.“Con tale sigillo, san Francesco si firmava ogniqualvolta o per necessità o per spirito di carità, inviava qualche sua lettera” (FF 980); “Con esso dava inizio alle sue azioni” (FF 1347).

 

Il Tau era quindi il segno più caro per Francesco,  che lo accolse nel suo valore spirituale e  se ne impossessò in maniera così intensa e totale sino a diventare lui stesso, attraverso le stimmate nella sua carne, al termine dei suoi giorni, quel Tau vivente che egli aveva così spesso contemplato, disegnato, ma soprattutto amato.

 

Oggi, moltissimi componenti della famiglia francescana: frati, suore, seminaristi aspiranti, francescani dell’ordine secolare, giovani devoti e ammiratori ed amici di san Francesco, portano il Tau come segno distintivo di riconoscimento della loro appartenenza alla famiglia o alla spiritualità francescana.

 

Il Tau non è un feticcio, né tanto meno un ninnolo qualsiasi, esso è il segno concreto di una devozione cristiana, ma soprattutto un impegno di vita nella sequela del Cristo povero e crocifisso.

 

Ricevere il Tau, portarlo sul proprio cuore, è l’impegno per un cammino, per una scuola di vita.  Solitamente è in legno di ulivo perché il legno è un materiale molto povero e duttile; i figli di Dio sono chiamati a vivere in modo semplice e in povertà di spirito (Mt.5,3).

 

Portare il TAU significa quindi essere portatore di pace, perché l’ulivo è simbolo della PACE “Signore fa di me uno strumento della tua pace” – San Francesco.

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